La Leonessa d’Italia culla della Freccia Rossa
Dal 1927 la 1000 Miglia si identifica nella città delle sue origini: Brescia. Il luogo che è passato, presente e futuro, anima e cuore della Corsa, luogo di partenza e arrivo sin dalla prima edizione.
Brescia e i quattro moschettieri
La Leonessa d’Italia deve molto a Giovanni Canestrini, Franco Mazzotti, Aymo Maggi e Renzo Castagneto, i “Quattro Moschettieri” che hanno dato vita a quella che, ancora oggi, è conosciuta come “la Corsa più bella del mondo”.
Una storia iniziata a Milano, con l’accensione della prima scintilla nell’inverno del 1926, e cresciuta nel tempo attraverso evoluzioni e momenti straordinari, per arrivare ai giorni nostri. Grazie ai fondatori, dal 1927 i luoghi e il nome della città sono in maniera indissolubile legati alla Freccia Rossa.
Renzo Castagneto, il Deus ex machina della 1000 Miglia
Dalla fine degli anni Venti, Renzo Castagneto, dal suo ufficio di Direttore dell’Automobile Club di Brescia, ha retto le fila di un’organizzazione immensa, lunga 1.600 km, mantenendo i contatti con Case automobilistiche e piloti di tutto il mondo. Nonostante un carattere tutt’altro che facile, l’organizzatore godeva di grandissima considerazione, intrattenendo rapporti e sfoggiando un notevole intuito che incontrava i gusti del pubblico.
Le indiscusse capacità organizzative di Castagneto dimostrate con la 1000 Miglia lo hanno portato, nel tempo, al timone della Targa Florio, del Gran Premio d’Italia, del Giro d’Italia ciclistico fino alla Tripoli-Tobruk. Ma è a Brescia e alla Corsa che il suo nome rimane legato.
L’allestimento e il pubblico di Brescia
Castagneto si era attivato in modo che Brescia proponesse manifestazioni collaterali a sostegno della Corsa, arredando la città con i colori della Freccia Rossa, esposti su bandiere, striscioni, fiaccole e luminarie.
Grande era stato il successo riscosso dall’allestimento di piazza della Vittoria, con gli ombrelloni e le caratteristiche transenne di legno, al punto che la piazza era risultata essere la più fotografata in Italia di quegli anni, aggiungendo lustro e fama alla città e alla 1000 Miglia.
La cittadinanza poteva vivere la Corsa anche da lontano, grazie agli altoparlanti che ne diffondevano la cronaca e ai tabelloni che esponevano le classifiche su corso Zanardelli. Negli anni si sono susseguite altre manifestazioni in città, dai concorsi ai cortei di ragazzi, alle esposizioni, al conio di medaglie, l’emissione di francobolli, fino addirittura alla “Mille Miglia per piccioni viaggiatori”. L’atmosfera creata da Castagneto, alla quale aveva contribuito l’internazionalità degli ospiti, ha reso Brescia, per una settimana, ciò che il “direttore” voleva: la Capitale dell’automobilismo mondiale.
Le punzonature tra il 1927 e il 1931
Tra i luoghi più rappresentativi della Freccia Rossa c’è piazza Vittoria, dove ha luogo la cerimonia della punzonatura.
Dal momento che i lavori di realizzazione della piazza erano iniziati solo nel 1929, le prime edizioni della Corsa hanno vissuto la preparazione nel “recinto della Birreria Wührer”, non molto lontano da viale Venezia che da sempre ospita la partenza della 1000 Miglia. Nel 1931, o forse già dal 1930, probabilmente per la necessità di maggior spazio a causa del più elevato numero di concorrenti, la punzonatura si era trasferita al Foro Boario, a sud di viale Venezia.
La nascita di Piazza Vittoria
Non si dovette aspettare a lungo perché la punzonatura trovasse la sua ubicazione definitiva. I lavori per la realizzazione di piazza Vittoria durarono meno di tre anni e l’intervento, che modificò radicalmente il volto del cuore cittadino, rappresentò la soluzione definitiva ai problemi di spazio legati alle fasi preparatorie della 1000 Miglia.
A conclusione dei lavori e senza aspettare l’inaugurazione ufficiale, tenutasi nel novembre del 1932 in occasione della visita di Benito Mussolini, ad aprile Renzo Castagneto trasferì a piazza Vittoria le operazioni di punzonatura, vetrina e passerella per i personaggi famosi, non solo del mondo automobilistico, che arrivavano a Brescia.
Bruno Boni: il Sindaco della 1000 Miglia
Nel secondo dopoguerra, l’allora sindaco di Brescia, Bruno Boni, comprese subito l’importanza e l’utilità di una manifestazione di interesse mondiale per la collettività, diventando così uno dei più fervidi sostenitori della 1000 Miglia in Italia e affiancando Renzo Castagneto nell’organizzazione della Corsa.
Così, mentre Castagneto, sulla pedana di legno di viale Venezia, sventolava la bandiera a scacchi dell’arrivo, a Boni era riservato il via. Il Sindaco della 1000 Miglia, al posto del Tricolore solitamente utilizzato per la partenza delle corse, optò per sventolare una bandiera bianca e azzurra con i colori della città.
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Esplora i prossimi capitoli per scoprire gli eventi principali che hanno reso la 1000 Miglia la gara di auto conosciuta in tutto il mondo: dalle origini alle ultime edizioni della gara di regolarità.
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